Le neuroscienze offrono diversi spunti agli oratori di public speaking, per fare discorsi più memorabili.
Lo capii nel 2015, quando andai ad una conferenza di Patrick Renvoise, all'università di comunicazione a Curitiba (Brasile).
Nell'incontro furono riassunti i principi del suo libro "Neuromarketing: Understanding the "Buy Buttons" in your Customer’s Brain". In questo testo Patrick Renvoise e Christophe Morin forniscono un resoconto semplice e lucido delle basi delle scienze del cervello, applicate al marketing e alla comunicazione (neuro marketing).
I public speakers possono utilizzare questi principi in grande quantità, per migliorare sia il contenuto dei loro discorsi che la loro performance sul palco.
Il presupposto del neuro marketing è che la parte della mente inconscia (dedicata agli istinti) è molto più veloce e più potente della mente cosciente: quest'ultima è formata dalla parte del cervello dedicata alla razionalità e quella dedicata alle emozioni.
La maggior parte del nostro processo decisionale è controllato quindi dalla mente inconscia, che Patrick Renvoise chiama il cervello rettiliano. É quella parte del cervello preistorica, perché è nata per prima nell'evoluzione dell'uomo, ed ha da sempre il ruolo fondamentale di mantenerci vivi e sicuri.
In quanto tale, il cervello rettiliano esamina costantemente le immediate vicinanze per minacce alla nostra sicurezza e opportunità di mangiare e accoppiarsi.
Questa struttura mentale ci crea però problemi quando ci alziamo per tenere un discorso in pubblico. Il nostro nervosismo naturale - perché troviamo una grande folla di fronte a noi - fa sì che le nostre menti inconsce - il cervello rettiliano - segnalino un pericolo.
Il pubblico si accorge di quel pericolo ed entra a sua volta in un pensiero di lotta o fuga.
L'unico modo per combatterlo è avere un "copione" positivo che ti faccia inviare messaggi felici ai tuoi nuovi amici tra il pubblico, invece di messaggi di terrore.
L'autore P.Renvoise - nella conferenza, come nel libro - si concentra su come costruire messaggi che coinvolgeranno il tuo pubblico e li manterranno interessati.
Offre 6 ganci specifici per il "vecchio cervello" (la mente inconscia o rettiliana).
Renvoise riporta che il nostro vecchio cervello risponde maggiormente a:
1.Io.
Ovvero: il cervello di chi ascolta è più interessato a se stesso. Usa quindi la parola "tu" per rivolgerti all' "io" del pubblico, piuttosto che "lui" o "loro".
2. Contrasto
Rispondiamo rapidamente a contrasti netti - nuovo vs vecchio; pace vs guerra.
3. Dati tangibili
Sebbene le parole siano sempre un'idea generale, in riferimento ad una singola cosa (come asseriva il filosofo Locke), è meglio evitare le parole più astratte, più generiche. Sopratutto quando spieghi i benefici della tua tesi. Esempio: "Questo atteggiamento vi porterà al successo e alla crescita". Tra il pubblico qualcuno si chiederà: "Cosa intende per successo? Che tipo di crescita? Di quanto si cresce? E in quanto tempo?", ecc.
Dimostra il beneficio concreto: ad esempio, costi e guadagni in €.
4. L'inizio e la fine.
Questo è ciò che più ricordiamo di un contenuto o di alcuni dati e, quindi, dovresti curare con particolare attenzione l'introduzione e la chiusura del tuo discorso.
5. Stimoli visivi
Rispondiamo di più alle immagini - approfondisci gli immaginari visuali: sono 9.
6. Emozione
L'emozione è un ottima "arma" per fare discorsi memorabili: per usarla bene, dovresti scegliere, prima di parlare, quali emozioni suscitare nel pubblico.
Potresti, per esempio, preparare una traccia scritta del tuo prossimo discorso in publico e accanto al testo, a sinistra, annotarti che tipo di emozione desideri suscitare nel pubblico, in certi paragrafi.
Di emozioni ce ne sono tante... e allora suggerisco anche di semplificare a 2 emozioni base, come la letizia e la tristezza. Il filosofo olandese Spinoza, con la geometra delle passioni, asserì che la letizia è il passaggio da una perfezione mentale minore ad una maggiore, la tristezza è invece un passaggio peggiorativo. Il tuo discorso potrebbe avere un'alternanza tra queste due emozioni base e i suoi derivati, come ottimismo-disapprovazione, ammirazione-ripugnanza, ecc.
Riempi i tuoi discorsi con questi 6 ganci e il tuo pubblico rimarrà attratto dalle tue parole.
Di seguito, la sezione dell'infografica, che Patrick Renvoise condivise nella conferenza, focalizzata in questi 6 ganci.