In molti paesi le competizioni di dibattito sono ricorrenti, hanno una lunga storia e aiutano ad avere una società più aperta e informata. Ma in Italia queste competizioni di oratoria sono una rarità.
Credo che andrebbero incentivate in scuole, enti, aziende e con questo intento, condivido la mia esperienza con un dibattito realizzato da me: il risultato ottenuto fu apprezzato dai partecipanti e dal pubblico.
Avenne in occasione di un evento speciale del club Toastmasters di Pisa: fu un confronto dialettico con regole precise, che vedeva contrapporsi due squadre su una questione specifica.
Continua a leggere, per sapere i dettagli dell'organizzazione di un dibattito.
Nel dibattito la squadra A, formata da 3 persone, difende una tesi. La squadra B, sempre di tre persone, difende l’opposto della tesi di A.
Esempi di temi da dibattito possono essere: meglio carnivori o vegetariani? Meglio vacanza al mare o in montagna? La sperimentazione animale, l'eutanasia, ecc...
Per noi organizzatori del dibattito a Pisa, era fondamentale scegliere un tema di dibattito che fosse di vita comune (non quindi meglio andare a vivere su Marte o sulla Luna?), non troppo tecnico, ne già usato (i temi sopra, per esempio, erano già stati dibattuti in altri contesti).
Inoltre abbiamo deciso che il tema del dibattito non fosse rivelato al pubblico e ai giudici, prima della serata. Ma alle due squadre il tema veniva rivelato 5-6 giorni prima, per permette loro di organizzare una strategia, in base alle regole e lo schema degli interventi.
Lo schema di interventi è stato il seguente:
Il tema del dibattito è stato: "Maria ha scoperto che il fidanzato della sua cugina preferita la sta tradendo. In questa situazione Maria deve prendere una decisione: dirlo a sua cugina o rimanere in silenzio?"
Quindi, una squadra difendeva la tesi del dirlo, alla cugina. L'altra squadra difendeva la tesi del "meglio non dirlo".
Come ruoli tecnici, avevamo anche bisogno:
Quando il timer sollevava il cartellino rosso dei 3 minuti, i conduttori del dibattito interrompevamo decisamente l’oratore che parlava, dopo 10 secondi dal cartellino rosso.
Altri dettagli: prima dell'inizio della "contesa", ci siamo presi circa 5 minuti per spiegare le regole del dibattito al pubblico e due minuti per il capo giudice, per ricordare agli altri giudici i criteri di giudizio (a cosa dare più peso: al non verbale e al para-verbale, alla qualità dei contenuti, al mancato attendamento delle regole, ecc.).
Alla fine è stata un'ottima esperienza di formazione per i partecipanti: in pratica, un gioco con ruoli, regole stabilite, un poco di sana tensione e "campanilismo" per la propria squadra, con momenti simpatici.
Spero che queste linee guida possano aiutarti ad organizzare un tuo prossimo dibattito, in azienda, nella tua associazione o tra amici.
Se desideri altri dettagli, puoi entrare in contatto.