Discorso noioso: i pericoli principali sono nell'inizio, non nella lunghezza

Scritto da
Nicola Di Grazia
Data:
11/05/2021

Recentemente mi è arrivata questo messaggio in email, da una persona che non conosco.
(ho aggiunto io i 3 colori, per evidenziare un concetto)


Questo periodo di PANDEMIA ha trasformato e cambiato la nostra vita in maniera drammatica. Anche i nostri rapporti sociali hanno subito repentine modifiche.
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Analizziamo.

La struttura del messaggio sarebbe anche solida e nemmeno troppo lunga:

  1. Introduzione con un problema;
  2. soluzione con alcuni benefici;
  3. call to action (invito ad una azione) con il link.

Ma c'è un problema che spicca: il discorso è presentato con un'ovvietà e superficialità imbarazzanti.

Dalle prime righe, il lettore pensa: "questo lo so già..., la pandemia, la drammaticità, ecc.". Se fossimo degli alieni, forse, non lo sapremo.

E ci sentiamo già annoiati subito nell'incipit.

Come dice, con altre parole, Florian Mueck, in questa introduzione siamo davanti ad un IKIA: il lettore o l'ascoltatore pensa "I know It already". IKIA.

Per attirare l'attenzione nell'inizio di un discorso, è certamente utile approcciare un problema o un'opportunità. Ma avere uno schema non è quasi nulla. Perché se descrivi in maniera superficiale e con frasi cliché, si brucia l'attenzione iniziale del pubblico e la nostra credibilità come comunicatori empatici.

Oggi, nel 2021, di fronte ad una platea di giovani imprenditori esordire con: "Siamo di fronte ad una rivoluzione digitale!". É l'ovvio, noioso, è IKIA. Lo sappiamo già.

É probabile che il prossimo pensiero di chi ascolta sia "Fammi vedere se ho delle notifiche sul cellulare perché qui la situazione si preannuncia noiosa....".

Consiglio d'oro quindi: evita la superficialità sopratutto nell'introduzione, nelle descrizione del problema che sarà il motore del tuo discorso persuasivo.

Un discorso persuasivo è un pò come sedurre: immagina allora la reazione di una bella ragazza che viene approcciata con una ovvia frase da rimorchio. Occhi al cielo o silenzio sfuggente. Così, interiormente, farà il pubblico quando sente un approccio banale.

 

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